venerdì 18 marzo 2011

Truffe e contenimento della spesa sanitaria

Il Procuratore regionale della Corte dei Conti per il Veneto Carmine Scarano, durante la relazione sull’attività svolta nel 2010, ha segnalato agli amministratori regionali casi di “illecita maggiorazione dei rimborsi spettanti, da parte di varie strutture private accreditate, con conseguenti danni al Servizio Sanitario”. Nella circostanza il Procuratore ha chiesto maggiori controlli da parte della Regione e delle Asl plaudendo altresì ad alcune iniziative già intraprese.

Emergono due dati:

1) Il controllo della spesa pubblica non può prescindere da sistematici controlli.

2) Le aggressione truffaldine al Fondo Sanitario vengono perpetrate in tutta Italia, anche nel Nord – Est.

martedì 15 marzo 2011

Mobilità sanitaria passiva, classifica 2010

Milioni di euro in passivo

  1. Campania - 318
  2. Calabria   - 240
  3. Sicilia      - 209
  4. Puglia      - 178

Tempi di ricovero e contenimento della spesa

La Corte Suprema di Cassazione con la sentenza 8254/2011 della quarta sezione penale ha affermato un importante principio: 

La volontà(1) di contenere la spesa sanitaria non può prevalere sul diritto alla salute dei cittadini e le dimissioni dei pazienti dagli ospedali devono essere decise solo in base a valutazioni di ordine medico. Infatti se le linee guida in uso negli ospedali «dovessero rispondere solo a logiche mercantili», il rispetto delle stesse «a scapito dell'ammalato, non potrebbe costituire per il medico una sorta di salvacondotto, capace di metterlo al riparo da qualsiasi responsabilità, penale e civile, o anche solo morale».

Secondo la Suprema Corte le linee guida possono «legittimamente essere ispirate anche a logiche di economicità di gestione purché non siano in contrasto con le conclamate esigenze di cura del paziente».

(1) La necessità, oserei dire.

La mobilità sanitaria

Nell’ambito del diritto di scelta del luogo di cura, sancito dal decreto legislativo 502/1992, gli utenti possono decidere di usufruire dei servizi offerti da un’Azienda sanitaria locale diversa da quella di appartenenza. Tale scelta determina un flusso di fondi da parte del Fondo Sanitario Regionale o Nazionale a favore della regione in cui ricade la ASL nell’ambito della quale sono state erogate le prestazioni sanitarie. Il fenomeno descritto viene definito mobilità sanitaria. Le regioni italiane che attraggono dall’esterno il maggior numero di pazienti sono la Lombardia, con 444 milioni di mobilità attiva nel 2010, l’Emilia Romagna con 358 milioni e la Toscana con 113 milioni. Con una sanità efficiente, quindi, si può guadagnare.